martedì 22 dicembre 2015

Ordine di acidità tra molecole organiche (parte I)

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Una delle domande che mi viene posta più frequentemente dagli studenti è "come si fa a stabilire, tra due o più molecole organiche, quale sia l'acido più forte?". Di fatto, nei testi dei compiti e/o esami di chimica organica, si trovano spesso esercizi in cui si richiede di mettere in ordine crescente o decrescente di acidità alcuni composti indicati.
Il mio suggerimento per rispondere a questo genere di quesiti è quello di, in primis, suddividere le strutture indicate in base alla classe di appartenenza, ossia individuare e raggruppare gli acidi solfonici, gli acidi carbossilici, i fenoli, gli alcoli, ..., fino ad arrivare agli idrocarburi.
In questo modo possiamo già ordinare i diversi gruppi:
acidi solfonici > acidi carbossilici > fenoli > tioli >  alcoli > composti carbonilici (riferendosi agli atomi di H in posizione alfa al carbonile) > idrocarburi.
Il motivo di questa prima scala è da attribuire alla stabilità della base coniugata. Vale cioè quel che afferma la Teoria di Bronsted (Vedi VIDEO in basso) secondo cui tanto più forte è un acido tanto più debole (e quindi, aggiungo io, meno reattiva, più stabile) la sua base coniugata:
  • le basi coniugate degli acidi solfonici sono ibridi di 3 strutture di risonanza equivalenti con carica negativa delocalizzata sui 3 atomi di O del gruppo ─SO3-;
  • le basi coniugate degli acidi carbossilici sono ibridi di 2 strutture di risonanza equivalenti con carica negativa delocalizzata sui 2 atomi di O del gruppo ─COO-;
  • le basi coniugate dei fenoli sono ibridi di diverse strutture di risonanza con carica negativa delocalizzata in parte sugli atomi di C dell'anello aromatico (in particolare sulle posizioni orto e para);
  • le basi coniugate degli alcoli, invece, nonostante l'atomo di O su cui si concentra la carica negativa, sia molto elettronegativo e quindi accolga bene tale carica, non solo non sono stabilizzate per risonanza, ma, addirittura, sono destabilizzate dall'effetto induttivo elettron-donatore della catena alchilica legata all'O negativo; nei tioli questo effetto destabilizzante è minore poiché l'atomo di S, pur essendo meno elettronegativo di O, ha un volume atomico maggiore e quindi "distribuisce" la carica negativa su uno spazio più grande;
  • le basi coniugate di aldeidi e chetoni sono ibridi di risonanza di 2 strutture limite (un carbanione con carica negativa su C e un uno ione enolato con carica negativa su O);
  • gli idrocarburi in genere non mostrano acidità, ad eccezione degli alchini-1, a causa della maggiore elettronegatività del C ibridizzato sp rispetto ai C ibridizzati sp2 ed sp3.

Fatto questo si ordinano i diversi composti all'interno di una stessa categoria, sempre in base alla maggiore o minore stabilità della base coniugata e , quindi, tenendo presente degli effetti induttivi e/o mesomerici e della posizione dei sostituenti presenti.






VIDEO: Acidi e basi (song)